Seguiteci su Facebook! Dopo le notti insonni spese per creare il sito, ve ne saremo grati!
E se vi piacciono i libri di viaggio, leggete l'unica ed emozionante
GUIDA TURISTICA DEL PIANETA TERRA: UN'ESILARANTE AVVENTURA DALLA NAMIBIA ALLA LIGURIA
Seguiteci su Facebook! Dopo le notti insonni spese per creare il sito, ve ne saremo grati!
E se vi piacciono i libri di viaggio, leggete l'unica ed emozionante
GUIDA TURISTICA DEL PIANETA TERRA: UN'ESILARANTE AVVENTURA DALLA NAMIBIA ALLA LIGURIA
Presentiamo qui foto, informazioni complete e diario di viaggio sul verde e affascinante stato di Panama.
Perché andare?
Panama è una meta ideale per gli amanti della natura: offre due oceani, montagne lussureggianti, isole caraibiche e fauna tropicale.
E’ uno dei paesi più sicuri dell’America Centrale, eppure è poco frequentato dai turisti.
La popolazione è simpatica e calorosa. Cosa volere di più?
Come muoversi? Un’auto a noleggio è ovviamente il mezzo migliore se siete in gruppo e volete viaggiare in libertà,
uscendo dalle strade battute dagli autobus e dai principali itinerari turistici.
Se siete soli o se volete concentrare la vostra vacanza sulle isole, però, può essere più conveniente muovervi in bus e in barca.
Per noleggiare qui un'auto ai prezzi migliori per il vostro itinerario di viaggio consiglio assolutamente di
cercare e prenotare a questo link.
Quanto costa? Si può dormire con dieci euro a testa a notte e cenare con anche meno.
Il volo sarà probabilmente la spesa più grossa della vacanza, circa 700 euro dall'Italia se si trova l'offerta giusta.
La gita a Isla Coiba è relativamente costosa (circa 300 euro per tre giorni e due notti, tutto incluso),
ma assolutamente imperdibile: si tratta di un parco nazionale isolato dal mondo, del resto.
Tenete a mente che nel quanto costa io tengo
conto di tutto il viaggio... dal mezzo per l'aeroporto di partenza alla bibita passando per pasti e souvenir.
Per un'idea sui prezzi degli hotel in Panama
cliccate qui per confrontare gli alberghi e trovare gli alloggi più convenienti.
Dove andare? In teoria, i luoghi più affascinanti sono Santa Catalina, Isla Coiba, Bocas Del Toro, San Blas, Boquete.
Inoltre, fanno spesso parte degli itinerari di viaggio a Panama anche Boca Chica, Las Lajas, Panama City e il canale.
In pratica, lungo le strade di Panama capita spesso di vedere paesaggi che invitano a soste e deviazioni non previste.
Baie secluse, montagne verdi, spiagge deserte: ce n’è per tutti.
Altre destinazioni? All’itinerario di viaggio qui descritto si possono aggiungere Colon e Portobelo sulla costa Caraibica.
Sono interessanti inoltre le possibilità di “sconfinamento”: da una parte è facilmente raggiungibile, in bus o in auto,
il Costa Rica, dall’altra c’è Cartagena (in Colombia), dove si può arrivare in pochi giorni di navigazione.
Insieme alla ragazza e a una coppia di amici, decidemmo di esplorare lo stato di Panama a bordo di una jeep.
Il 16 dicembre prendemmo il volo da Milano a Panama City con un lungo scalo a New York e una breve sosta ad Atlanta.
A New York trascorremmo una bella serata in cui vagammo per Manhattan e salimmo in cima al Rockfeller Center.
Il mattino dopo, prima di prendere il volo, avemmo il tempo di goderci una spettacolare nevicata che imbiancò la Grande Mela.
Il mattino dopo, alle 6, un autista ci aspettava di fronte all’ingresso dell’hotel per portarci nell’arcipelago di Guna Yala,
alias San Blas, nel Mar dei Caraibi, prima meta del nostro itinerario di
viaggio panamense. Era una gita di un giorno prenotata dall’Italia e si rivelò tutto sommato un’ottima idea,
anche se imparagonabile a quello che avremmo visto e vissuto in seguito per conto nostro.
Partimmo in direzione ovest, senza programmi precisi, belli convinti. Come prima cosa ci fecero una multa per eccesso di velocità.
Il poliziotto ci disse che ci spettavano delle lunghe procedure burocratiche per pagare la multa, quindi lo corrompemmo con 30 euro e continuammo
felici.
Guidare per le strade di Panama, per il resto, era un piacere: poco traffico e panorami rilassanti quando non erano strepitosi.
Dedicammo quel primo giorno alla scoperta della giungla e di qualche affascinante cascata nei pressi dell’Anton Valley.
Attraversammo paesini caratteristici e cittadine piuttosto spoglie. Dormire in un buon hotel in una
quadrupla costava sui 10 euro a testa.
Il giorno dopo il nostro itinerario di viaggio a Panama ci portò alla splendida Santa Catalina, sull’Oceano Pacifico. Pensavamo fosse un luogo turistico, ma i turisti erano in realtà 10 o 11 noi inclusi.
C’erano spiagge spettacolari, barchette di pescatori e palme sul mare.
Boca Brava era un’isola tropicale come si deve: colline ricoperte dalla foresta pluviale, scimmie e spiagge.
I paesaggi erano sublimi così come la quiete.
Lo snorkeling, invece, era scadente per via dell’acqua resa torbida dai fondali sabbiosi…
ma ciò non ci disturbava più di tanto, prendevamo ciò che la natura ci offriva con grande generosità.
A nostro avviso, ci sono, a Panama, luoghi molto più sensazionali, ma Boquete fu l’unica cittadina in cui
non riuscimmo a trovare immediatamente un posto letto. Al quarto tentativo, e per la folle spesa di 15 euro a testa,
trovammo finalmente una camera libera.
Era tardi per cenare e i ristoranti stavano chiudendo. Riuscimmo a sgranocchiare qualcosa di tipico
(carne, patacones – cioè fettine di platano fritte - e verdure).
A Boquete la vita notturna era inesistente come nel resto di Panama, ci sembrava, ma la nostra vacanza aveva comunque altri obiettivi.
Il giorno dopo, attraverso una strada di montagna tra il meraviglioso e il fantastico, raggiungemmo la costa caraibica
panamense e quindi la città di Almirante, che era l’opposto di quei paesaggi: piena di spazzatura, grigia, praticamente inguardabile.
Però, era il punto di partenza per l’arcipelago di Bocas del Toro, destinazione necessaria in ogni itinerario di viaggio a Panama che si rispetti.
Appena salimmo sulla barchetta, carica di persone e bagagli, l’atmosfera puzzolente di Almirante cambiò.
Viste da quel canale di mare, le baracche in mezzo alla vegetazione avevano un loro fascino.
Bocas è un arcipelago composto da numerose isolette caraibiche, alcune belle e altre meravigliose,
una destinazione in genere inserita in tutti gli itinerari di
viaggio a Panama.
La città principale, Bocas del Toro, sa proprio di vacanza: è piena di ristoranti e hotel per tutti i gusti, soprattutto economici,
e si trova su Isla Colon. Le altre isole sono quasi disabitate.
Arrivati a Bocas Town facemmo un breve giro per la cittadina e scegliemmo un hotel a caso.
Alle tre del pomeriggio eravamo pronti per una prima visita dell’arcipelago.
Incerti sul da farsi, alla fine un taxi-boat ci portò alla Isla Bastimientos.
Arrivammo in quindici minuti a un porticciolo alle cui spalle c’erano soltanto mangrovie. Un ottimo inizio!
Dal molo raggiungemmo un sentiero che conduceva alla spettacolare Red Frog Beach.
Dovemmo pagare un paio d’euro d’ingresso, ma erano niente in confronto a quei paesaggi.
Al tramonto tornammo col taxi-boat a Bocas Town. Una buona cena a base di aragosta ci costò oltre 10 euro a testa.
Durante la notte la pioggia s’imbatté incessante sull’isola, ma il mattino dopo il cielo si schiarì.
Noi partimmo per una gita in barca che ci portò a vedere mangrovie, delfini e, infine, la splendida Cayo Zapatilla,
un’isoletta di sabbia bianca, palme e vegetazione lussureggiante. Anche qui, ci si poteva appisolare sulla prima
spiaggia oppure camminare lungo tutto il periplo dell’isola, come facemmo noi. Senz’altro la mossa giusta,
i panorami erano esaltanti. Bocas era un arcipelago turistico per gli standard panamensi, ma bastava
camminare per duecento metri e non c’era più nessuno attorno. Ed erano le vacanze di Natale!
Scendemmo dal bus e ci avventurammo su un sentiero. Le indicazioni erano a dir poco scarse.
Una signora con due bimbi e due galline ci chiese un’offerta per entrare nella grotta.
Lasciammo un dollaro a testa e c’infilammo “sottoterra”.
Proseguimmo nella giungla lungo il ruscello, circondati da mosche e zanzare, prendendo tutte le forme di dengue e malaria possibili
immaginabili, quindi arrivammo a un’altra caverna. Fu uno dei momenti più selvaggi dell'itinerario di viaggio a Panama.
Nel primo pomeriggio prendemmo la barca per Almirante, dove incredibilmente ritrovammo la Subaru sana e salva.
Ci mettemmo alla guida e, tra paesaggi sempre meravigliosi, ritornammo sulla costa Pacifica, a Las Lajas,
un’infinita distesa sabbiosa. Dormimmo in un resort sull’Oceano, un posto lussuoso con piscina, giardino sulla spiaggia,
e tutte queste amenità che pagammo profumatamente (venti euro a testa).
Il giorno dopo ci dirigemmo verso l‘Hotel Heliconia, che organizzava un’escursione di tre giorni a Isla Coiba:
avevamo prenotato dall’Italia, prima di partire, sia l’albergo che la gita.
L’Hotel Heliconia è gestito da due olandesi e si trova sulla costa occidentale della penisola de Azuero. Per raggiungerlo
passammo attraverso i “soliti” paesaggi rigogliosi cui si alternavano campi coltivati e casette colorate.
A parte il pranzo di Natale (era il 25 dicembre) in un sudicio self-service per camionisti (che aveva il suo fascino, comunque),
era tutto meraviglioso. Per aggiungere ai panorami idillici ulteriore “idillicità”, ogni tanto si vedevano scorci di un mare azzurro,
ma così azzurro che sembrava blu.
Il giorno dopo iniziò la gita in barca. Eravamo noi quattro, una coppia californiana, un panamense proprietario
della barchetta, suo figlio, e la nostra guida dell’hotel, un vero appassionato della natura, amante di piante, uccelli, pesci e
animali in genere.
La spiaggia su cui si affacciavano i bungalow era strepitosa, quella appena dietro anche, ma era abitata da un coccodrillo, di nome Tito,
e quindi non era frequentabile.
I tre giorni e due notti che trascorremmo sull’isola furono i più belli della vacanza. Camminammo nella giungla,
tra le scimmie, esplorammo con la barchetta foreste “acquatiche” di mangrovie tra cui volavano pappagalli e uccelli colorati,
vedemmo da lontano un paio di coccodrilli e, soprattutto, facemmo snorkeling nelle acque più ricche di pesci che si possano sognare.
Condividete questa pagina coi vostri amici:
Avete messo mi piace sulla nostra pagina FB?
Vi piaceranno anche questi diari:
GUATEMALA: ITINERARIO DI VIAGGIO E FOTO
La bellissima Antigua, il lago Atitlan, vulcani attivi e tanta giungla
BELIZE: ITINERARIO DI VIAGGIO E FOTO
Caye Caulker e la più lunga barriera corallina al mondo dopo quella australiana
EL SALVADOR: ITINERARIO DI VIAGGIO E FOTO
Scalate di vulcani, tuffi in laghi e cascate, relax sul Pacifico e tanta allegria
CARAIBI
Da Martinica alle Grenadine, spiagge, giungla, tartarughe e baretti caratteristici
CILE E PATAGONIA: ITINERARIO DI VIAGGIO E FOTO
In una natura strabiliante, 8000 km dai deserti ai ghiacciai passando per montagne colorate alte 6000 metri
BRASILE: ITINERARIO DI VIAGGIO E FOTO
Rio the Janeiro, Cascate Iguacu, isole tropicali e altre meraviglie
STATI UNITI: ITINERARIO DI VIAGGIO E FOTO
5000 km attraverso la California e i Grandi Parchi: molta libertà e ancor più attrattive
FRANCIA E SPAGNA IN CAMPER
Altro ritmo latino? I Paesi Baschi e le follie di Pamplona, e poi surf sull'Atlantico e kayak nell'Ardèche
INDONESIA: ITINERARIO DI VIAGGIO E FOTO
Ancora giungle e spiagge! Un viaggio in auto attraverso Giava e Bali, incontrando popolazioni indigene e paesaggi da togliere il fiato
OMAN: ITINERARIO DI VIAGGIO E FOTO
Un'altra destinazione originale per un viaggio natalizio, esplorando in jeep dune, canyon e spiagge deserte, campeggiando nella natura
Contatta info@wildtrips.net per domande su un itinerario, suggerimenti su un diario di viaggio, collaborazioni o per organizzare gite in mare in Liguria.
Mappa del sito - Privacy